C’è un dettaglio interessante in questa vitellaia che si nota meglio abbassandosi e osservando da vicino.
Le gabbie non poggiano a terra, come è consuetudine. Da terra sono invece rialzate una decina di cm.
Come potete notare dalle immagini, sulla pavimentazione sono stati creati dei binari in cemento, a forma di L, distanti tra loro esattamente la lunghezza della gabbia e sui quali le gabbie medesime poggiano, restando così sollevate da terra.
I vantaggi di questa scelta? Tanti, spiegano nell’azienda dove è stata fatta questa vitellaia.
Ad esempio il contenimento della lettiera, anche quando la sua altezza cresce per le aggiunte successive, che non va nelle corsie ma resta nel volume delimitato dai due gradini in cemento.
Gradini che “incastrando” ogni gabbia la tengono sempre perfettamente in forma, contrastando l’effetto distorcente della lettiera che spinge dall’interno.
Questa soluzione, unitamente poi alla pendenza della corsia, aiuta lo sgrondo dei colaticci verso l’uscita della vitellaia, dato che alla base non ci sono le tante pareti della gabbie a fare da ostacolo allo sgrondo, ma una decina di cm di sola paglia.
Già questo basterebbe a definire la scelta intelligente, anche perché sono vantaggi importanti che si ottengono con un minimo aggravio dei costi in fase realizzativa, ma c’è altro.
E cioè evitare al vitello le difficoltà di alimentarsi, letteralmente di uscire con il collo e la testa dalla gabbietta per accedere ai secchi, via via che cresce lo strato sotto di esso (e cresce pure il vitello).
Al contrario, nei primissimi giorni di vita avere il secchio del latte con il ciuccio in posizione più rialzata rispetto a quanto avverrebbe con la gabbietta appoggiata a terra, va incontro al movimento innato del vitello per succhiare il latte dalla mammella, con il collo e la testa protesa verso l’alto.
Impara prima a mangiare dal secchio e con meno problemi.





